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Croccanti e speziati, i falafel sono davvero irresistibili: credici, una volta che avrai iniziato ad assaporarne uno, non riuscirai più a fermarti!

Queste gustose polpettine tipiche della tradizione culinaria libanese e in generale della gastronomia mediorientale, hanno un sapore così delizioso che non stupisce affatto siano diventati uno dei piatti più amati in Italia quando si parla di cucina etnica.

Vediamo, allora, di scoprire qualcosa di più su di loro.

 

Cosa sono i falafel?

 

I falafel sono delle stuzzicanti polpettine fritte a base di legumi e spezie.

La ricetta originale è molto dibattuta, ma possiamo dire che gli ingredienti universalmente accettati sono ceci, aglio, cumino e prezzemolo.

I falafel devono essere 100% vegani e quindi senza derivati animali al loro interno.

 

Dove nascono i falafel?

 

Le origini dei falafel sono particolarmente controverse e quando si parla della loro invenzione non si può far altro che riferirsi alle varie teorie diffuse tra i Paesi del Medio Oriente.

La maggior parte di queste, comunque, concorda sul fatto che le straordinarie polpettine di legumi siano nate in Egitto.

C’è chi ritiene che i copti egiziani le abbiano portate con sé durante le migrazioni verso Est. Pare che questo piatto, infatti, sostituisse la carne durante i giorni di digiuno.

Altri, invece, ritengono che l’origine dei falafel sia da ricercarsi addirittura nell’Antico Egitto e che grazie al porto di Alessandria le polpettine si siano poi diffuse verso altre zone del Levante.

Infine, ci sono teorie che ritengono che la nascita di questo piatto sia molto più recente e che risalga al XIX secolo con l’occupazione britannica. Gli ufficiali inglesi, infatti, potrebbero aver chiesto ai cuochi egiziani di replicare le polpette di verdure tanto apprezzate quando erano in India.

Nonostante queste ipotesi ci sono tanti altri Paesi che rivendicano l’origine dei falafel. Tra questi, ad esempio, Israele, la Palestina, il Libano e lo Yemen.

Controversie a parte, comunque, queste fantastiche polpettine di legumi sono uno dei piatti più diffusi e amati di tutto il Medio Oriente e, ormai, del mondo.

È inutile perdere tempo a discutere: è decisamente meglio sedersi a tavola e deliziarsi con lo splendido sapore speziato dei falafel magari intinti in un po’ di hummus!

 

Cosa significa falafel?

 

La parola falāfil è di origine araba ed è il plurale di filfil che significa “pepe”.

Questo termine è stato probabilmente preso in prestito dal persiano pilpil o dall’aramaico pilpāl (“piccola cosa rotonda, pepe in grani”) derivato a sua volta da palpēl cioè “essere rotondo, rotolare”.

In effetti i falafel sono delle polpette rotonde dal sapore speziato!

 

Le varianti del falafel

 

Come potrai immaginare visti i numerosi Paesi in cui i falafel sono diffusi, le varianti di questa pietanza sono davvero numerose.

In Siria, Libano, Giordania, Israele, Iraq, Palestina e Bahrein generalmente le polpettine vengono preparate con i ceci e cioè seguendo la ricetta più diffusa.

In Egitto, invece, per i falafel si usano esclusivamente le fave.

Esistono, poi, diversi modi di servirli e accompagnarli.

A Gerusalemme, ad esempio, i falafel vengono accompagnati spesso con patate fritte o al forno oppure con pomodori e harissa, insalate, cavolo e addirittura uova sode.

A Tel Aviv, invece, puoi trovare versioni con avocado e salsa allo yogurt.

A Beirut si servono quasi esclusivamente all’interno di un panino accompagnati da sottaceti.

Se decidessi di assaggiare i falafel a Berlino, invece, potresti gustarli accompagnati da salse al mango.

 

Come si mangiano i falafel?

 

A prescindere dalle numerosissime varianti, è interessante sapere come si mangiano i falafel.

Queste polpettine a base di legumi, infatti, sono particolarmente versatili e si prestano ottimamente sia come mezze o antipasto, sia come piatto principale o come golosissimo street food.

Potrai gustarli, allora, da soli, accompagnati da salsa hummus o tahina in cui intingerli o, ancora, con salsa yogurt e verdure (anche sottaceto).

In alternativa, soprattutto nella loro versione di cibo da strada, puoi assaporarli avvolti in una pita, il tipico pane mediorientale, a cui potrai aggiungere pomodori, lattuga, cetrioli e altri contorni e salse.

Nel menù di Pitador, ad esempio, li trovi sia nella versione Pita Falafel (pita farcita con polpette di ceci, pomodoro, prezzemolo, rapa sottaceto, cipolla, menta e salsa tahina), sia sfusi in vaschetta da gustare insieme alle nostre salse.

 

La ricetta tradizionale dei falafel libanesi

 

A questo punto non ci resta che vedere come si preparano i falafel.

Come dicevamo, la ricetta più diffusa prevede l’utilizzo dei ceci come ingrediente principale.

In questo caso, allora, i legumi vanno messi in ammollo per almeno 12 ore. Una volta che si saranno inumiditi per bene bisognerà scolarli, risciacquarli e poi asciugarli.

A questo punto i ceci andranno posti in un mixer insieme a cipolla, abbondante olio extravergine di oliva, sale, pepe, aglio, prezzemolo, semi di cumino e, se desideri, anche coriandolo e cannella.

Una volta tritato il tutto, l’impasto dovrà risultare omogeneo e facile da lavorare.

Dovrai, quindi, formare delle polpette tonde e un po’ schiacciate che andrai a friggere in abbondante olio di semi bollente.

 

Ora che conosci storia, origini, varianti e ricetta dei falafel, ti invitiamo a venirci a trovare per assaggiare quelli che prepariamo quotidianamente noi di Pitador. Ci trovi a Milano in Piazza Argentina 4 e in Piazza Ventiquattro Maggio 4.